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TRASFORMAZIONI NELLA COMUNICAZIONE

ARTISTICA E SOCIALE A CAVALLO DEL XX SECOLO

Appunti in breve tesi di Marco Maraviglia -2 Luglio  2002-

 

1a PARTE

 

Indice:

 

1a PARTE

Contributi tecnologici della fine del XX secolo

 

- Fotografia Digitale

- CTP (Computer to Plate)

- Acrobat e PDF

- Trasmissione dati

Nuovi scenari del digitale

- petrolio, ecologia, nuove energie?

Il problema della rappresentazione dello spazio

- “camera ottica” e prospettiva

La luce: teoria ottica e corpuscolare

- Diffrazione

- Rifrazione

- Riflessione

2a PARTE

Fotografia: nascita, riproduzione della realtà ed altre storie

 

Storia delle Arti Visive

(le fasi principali)

- Realismo

- Impressionismo

- Espressionismo

- Cubismo

- Fauvismo

- Futurismo

- Astrattismo

- Dadaismo

- Costruttivismo

- Surrealismo

- Arte Digitale

3a PARTE

Influenze della letteratura nella comunicazione

 

- Positivismo

- Verismo

- Giovanni Verga

- Retroscena ottocentesco

- Crisi del Positivismo

- Decadentismo

- Simbolismo

- Scapigliatura

- I Crepuscolari

- Luigi Pirandello

- Uno nessuno centomila

- Eugenio Montale

Dissenso e consenso nella comunicazione

Conseguenze di un regime totalitario

Conclusioni

 

 

 

CONTRIBUTI TECNOLOGICI DELLA FINE DEL XX SECOLO:

CTP, Acrobat, Trasmissione Dati, Fotografia Digitale

Con internet e tutte le “attività digitalizzabili”, la comunicazione nel mondo ha subìto e continuerà a subìre notevoli cambiamenti che continueranno a stravolgere molti processi produttivi facilitandoli sotto il profilo economico e spazio-temporale.

Nella comunicazione editoriale, in quella pubblicitaria, i processi di evoluzione tecnologica hanno portato l’abbattimento di molte delle barriere, dei problemi che limitavano non poco queste attività.

Senza alcune invenzioni come internet, per esempio, parte di questi appunti di didattica non sarebbero mai esistiti perché anche da internet che ho attinto per alcuni approfondimenti che una tradizionale ricerca tra i pochi libri di testo in mio possesso, non sarebbe stata possibile.

 

Fotografia Digitale

Un fotografo con una tradizionale foto-camera, dopo scattata una foto di cronaca, doveva correre in un altro luogo (la camera oscura) per sviluppare la pellicola, aspettare che questa si asciugasse, fare un provino a contatto per scegliere l’immagine migliore, stamparla per poi correre in un altro luogo (la redazione del giornale) per consegnarla affinchè poteva poi essere pubblicata a corredo del “pezzo” del giornalista. Il tutto, in un arco di tempo talvolta non superiore a un paio d’ore se si trattava di un quotidiano.

Oggi, quello stesso fotografo, disponendo di un’attrezzatura fotografica digitale, di un computer che abbia la possibilità di connettersi alla rete telefonica o ad un cellulare, può nel giro di pochi minuti e stando nello stesso posto (!): scattare la foto, scaricarla su un computer portatile, trasmetterla alla redazione di un giornale. In tutto anche per un totale di soli 5 minuti !

 

Ma non finiscono qui le frontiere del digitale…

Ci sono alcune grandi invenzioni che hanno risolto non pochi problemi di sinergie produttive tra gli uffici grafici e gli "e-stampatori":

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CTP (Computer To Plate -dal computer alla lastra-)

Un sistema di realizzazione di lastre per la stampa che bypassa il tradizionale pellicolaggio, basato su principi fisici e non più chimici: le lastre vengono impresse direttamente con un sistema ottico e vengono incise con un processo termico.

Procedimento questo che, inutile dirlo, oltre che a migliorare la qualità di stampa, la definizione finale in quanto eliminato il passaggio delle pellicole il cui spessore fa perdere una piccola parte della resa finale, elimina un procedimento chimico (quello dello sviluppo delle pellicole di quadricromia) nocivo per l’ambiente, abbattendone inoltre i costi di smaltimento.

 

Acrobat

E’ il software che permette di far leggere qualsiasi documento foto-grafico o di solo testo, in PDF (Portable Document File) su qualsiasi computer, su qualsiasi sistema operativo (Windows, Apple, Linux).

In termini pratici ciò significa poter “dialogare” con estrema faciltà tra un ufficio grafico ed una litografia: tra mittente e destinatario non si verificano più incompatibilità di lettura dei files, dimenticanze di allegate cartelle dei fonts, variazioni di colore in stampa rispetto all’originale (occorre comunque che la stamperia segnali alcuni accorgimenti da operare prima che il grafico trasformi il file da stampare in Acrobat).

Vi sono ancora alcune piccole imperfezioni nell’Acrobat, come una lieve alterazione del formato finale rispetto al progetto, alcune deformazioni grafiche su oggetti di immagine obliqui, ecc. Ma la strada è aperta e quando la casa che gestisce questo SW avrà risolto fino al più piccolo di questi problemi, sarà il punto di arrivo ed il punto di partenza di un nuovo periodo della storia della grafica.

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Trasmissione Dati

Da Guglielmo Marconi in poi, la strada delle tele-trasmissioni ha avuto un' evoluzione  esponenziale che non finirà ancora di stupire. Nel giro degli ultimi due anni, si è passati dall’ISDN all’ADSL e poi alla fibra ottica e alle connessioni satellitari. Probabilmente un giorno sarà possibile anche il “tele-trasporto” ma cerchiamo di non esaltarci troppo perché, come dicevano i latini, fetina, lente (affrettarsi ma con lentezza).

Per il momento, soltanto le immagini possono essere trasformate in dati elettronici trasferibili da un capo all’altro del mondo in tempo reale.

Trasmettere da una città all’altra un intero giornale, dalla sede ad una stamperia sita su un' isola, oggi è ormai realtà.

 

 

NUOVI SCENARI DEL DIGITALE: petrolio, ecologia, nuove energie?

Il trend dei processi fotografici è ormai digitale. Le pellicole per foto-camere iniziano a scomparire. Il cinema sperimenta la produzione di film interamente girati in digitale. CD ed altri supporti magnetici sostituiscono le pellicole realizzate con procedimenti chimici nocivi per l’ambiente.

Ecco, si cerca di trovare nel tempo soluzioni più ecologiche in certi settori, cercando di venire incontro alle esigenze di un mondo più cosciente e più sensibile alle problematiche ambientali.

Quando vediamo in piazza ambientalisti e no-global che manifestano contro le multinazionali, ci viene forse da sorridere. Ma non viene altrettanto da sorridere (fortunatamente) ai boss dei grossi gruppi industriali internazionali che cercano di prendere decisioni anche relativamente alle emissioni di sostanze inquinanti. Osservati dai media di tutto il mondo e da chi la chimica ed i suoi effetti nocivi li conosce, se adottata senza interventi preventivi per la sicurezza della salute collettiva, le grosse industrie potrebbero, vorrebbero, dovrebbero attivare riconversioni, ammodernamenti che sfruttino fonti di energia alternativa. Processi di ammodernamento che però costerebbero troppo, ristrutturazioni che permetterebbero addirittura di evitare il decentramento delle industrie dalle città, favorendo un più facile raggiungimento degli operai dalle proprie abitazioni.

Ma questi ammodernamenti drastici delle industrie del mondo intero costerebbero troppo ai Governi: stimolare lo smantellamento o la ristrutturazione di un’industria significherebbe grossi finanziamenti, aiuti statali; il che si ripercuoterebbe sulle tasche dei contribuenti sotto forma di tasse e forse una manovra del genere farebbe perdere consensi nei corpi elettorali…

Intanto, la più grossa fonte di energia delle industrie internazionali resta ancora il petrolio.

Un semplice quesito fa capire la dipendenza attuale dal petrolio da parte di molti Paesi industrializzati:

 

quali governi occidentali attuerebbero una politica ambientalistica investendo su nuove energie alternative per le proprie industrie ed investendo sulla ricerca per individuare  alternative  petrolio ?

 

Si tratta del vero nodo contemporaneo. Il petrolio è ad oggi, purtroppo, la principale fonte di energia per le industrie.

Difficile fare a meno del petrolio, ma la ricerca potrà trovare senz’altro nuove soluzioni sempre più “pulite” … digitali !

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IL PROBLEMA DELLA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO:

“camera ottica” e prospettiva.

Nel corso dei secoli, si è sempre posto il problema della rappresentazione dello spazio tridimensionale limitato alle uniche due dimensioni di una tela o di un foglio di carta.

E’ soltanto nel Rinascimento che si sviluppano i trattati sulla prospettiva grazie a Leon Battista Alberti (per l’Architettura) e al frate nonché maestro di pittura Luca Pacioli grandissimo amico di Piero Della Francesca con il trattato “Divina Proportione”.

Leonardo da Vinci nel 1515 parla di camera obscura, da qualcun altro chiamata “camera ottica”; uno strumento utile a riprodurre, sia pur manualmente, la realtà prospettica, senza però ancora avere ben chiare le regole della geometria moderna che hanno poi canonizzato la prospettiva.

In effetti della “camera ottica” ne abbiamo un primo disegno rappresentativo dell’olandese Rainer Frisius (1545) che la utilizzò per osservare un’eclissi di sole dell’anno precedente.

 

NOTA: nel 1685 il monaco Johann Zahn progetta una camera oscura con specchio a 45° dietro la lente per rinviare l’immagine verso l’alto e consentire un più facile ricalco sul vetro smerigliato.

 

£Noi conosciamo chiaramente che la vista è delle veloci operazioni

che siano e in un punto vede infinite forme".

(Leonardo da Vinci)

 

Leonardo suggerisce, per rendere profonde le immagini, di applicare la pratica della propria esperienza visivo-percettiva alle teorie che si andavano sviluppando sulla prospettiva. E’ il primo infatti ad inserire nella pittura la tecnica dello sfumato in quanto sofferma l’attenzione su tre tipi di profondità:

  • lineare

  • del colore

  • “di speditione”

vale a dire che anche una linea che si proietta verso l’infinito, tende ad assottigliarsi così come il colore verso il fondo tende a confondersi percettivamente dando origine allo “sfumato” di cui sopra.

Consiglia inoltre che, stabilito il rapporto tra la distanza da cui osservare un oggetto per ritrarlo e la sua grandezza in tre a uno, definisce la posizione della sorgente luminosa ed infine consiglia di servirsi, allo scopo di meglio studiare la figura prescelta, di una lastra di vetro in cui inquadrare persona e paesaggio.

Riconosce la necessità che il punto di vista sia unico ed immobile e suggerisce pertanto di tener fermo il capo durante l’osservazione, mediante qualche strumento, e di guardare attraverso il vetro con un solo occhio.

Keplero, Descartes, Desargues, Pascal: gli “amici” di Monge e Poncelet che codificarono definitivamente le regole teoriche e pratiche della prospettiva lineare.

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LA LUCE: teoria ondulatoria e corpuscolare

1472: Leonardo da Vinci scopre la natura multicolore della luce

1515: Leonardo da Vinci spiega il funzionamento dell’occhio ricorrendo all’esempio della camera oscura.

1704: Isacco Newton pubblica su “Opticks” la sua teoria corpuscolare sulla luce.

 

Le onde della luce sono onde elettromagnetiche che rispondono agli stessi principi di un sasso gettato nello stagno:

  1. L’acqua non viene spostata dalla sorgente della radiazione, ma vibra soltanto.

  2. Man, mano che il cerchio della vibrazione si allontana dal suo punto d’origine e la sua energia si espande in un cerchio di diametro sempre crescente, la sua forza (ampiezza) va diminuendo ma la sua velocità (frequenza) resta costante.

  3. Se mettiamo dell’olio nell’acqua, le onde si attenuano in prossimità delle chiazze d’olio e/o deviano lì dove è mescolato con l’acqua.

  4. Se le onde incontrano superfici spigolose come scogli, queste si frantumano, deviando, smorzando la loro traiettoria.

Velocità della luce: c.ca 300mila Km/sec.

La luce si propaga in linea retta salvo i fenomeni di diffrazione, rifrazione e riflessione.

 

Diffrazione:

capacità della luce di aggirare gli ostacoli. La luce che attraversa un fenditura non si propaga solo in avanti come farebbe un corpuscolo materiale, ma tende ad espandersi nello spazio coprendo una regione ben più grande della fenditura attraverso la quale è passata.

Più stretta sarà la fenditura, a parità di luce, maggiore sarà la diffrazione.

 

Rifrazione:

la luce che attraversa un corpo di diversa densità dal quale proviene, subisce una deviazione.

 

Riflessione:

la luce che colpisce una superficie piana si riflette con lo stesso angolo degli angoli dei raggi incidenti e tutti questi raggi si trovano sugli stessi relativi piani.

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segue 2a PARTE

 

 

 

 

 

 


 
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