Navigando su questo sito web accetti i cookie che servono per servizi e pubblicità. Per informazioni leggi l'informativa qui

Torna alla HOME PAGE

HOME

● Chi siamo

FAQ

Editing servizi

News

Scrivi per noi

Invia la notizia

 ● CERCA

 

PICCOLO VADEMECUM DELLA STAMPA OFFSET
di Gino Palone (Press Operations Manager della digraph.it)
 

PARTE: la macchina da stampa offset

PARTE: inconvenienti e soluzioni nella stampa offset (A)

PARTE: inconvenienti e soluzioni nella stampa offset (B)


PRIMA PARTE: la macchina da stampa offset

 

Premessa

Osservando un macchinista che, con gesti rapidi e disinvolti, esegue un lavoro dietro l’altro, si può  pensare che la preparazione di uno stampato di qualità sia cosa facile, praticamente alla portata di tutti.

Invece dietro a quei movimenti meccanici c’è conoscenza, applicazione, tecnica e tanta precisione.

E soprattutto pulizia, accuratezza, scrupolosa cura per il prodotto e per le macchine destinate a stamparlo.

Molti sono infatti i fattori che condizionano la riuscita del processo di stampa, come potrete rilevare dall’analisi dei seguenti aspetti.

 

La Litografia

Si ha la denominazione di “stampa litografica” verso il 1804, dopo diversi anni dalla sua scoperta, avvenuta intorno al 1796 per opera di Luigi Senefelder.

L’inventore stesso indica la sua scoperta quale “stampa chimica” perché si basava su processi chimici per reazione di acidi e adesione di grassi sulla superficie di una qualità di pietra.

Il significato del vocabolo “litografia” (dal greco lithos, pietra, e gràfo, scrivo) precisa esattamente la qualità e la funzione pratica della forma: scrivere sulla pietra per poter effettuare la stampa.

 

La macchina offset

Fu messa a punto intorno al 1900, ad opera dell’operaio russo Yva Rubel, il quale stampando su macchina piana dei lavori di particolare finezza, non era soddisfatto del risultato ottenuto.

La mancata immissione del foglio gli diede la possibilità di osservare sul medesimo, in un secondo tempo, la perfetta controstampa avvenuta nel retro per opera del cilindro di pressione rivestito di un tessuto gommato: era il processo di stampa indiretta.

 

Le parti essenziali della macchina offset

  • Il basamento;

  • I fianchi o spalle;

  • Il gruppo dei cilindri;

  • Il gruppo della macinazione e distribuzione dell’inchiostro;

  • Il gruppo della bagnatura;

  • Il gruppo dell’immissione del foglio (mettifoglio);

  • Il gruppo dell’uscita del foglio;

  • Il gruppo motore e impianti elettrici.

Il basamento

Generalmente il basamento si ottiene con una fusione di ghisa particolarmente robusta, tale da sopportare il peso di tutta la macchina.

La struttura del basamento può essere semplice (monoblocco) o composta (a più blocchi).

Sopra il basamento sono fissate, direttamente o indirettamente, tutte le altre parti della macchina.

In primo luogo i fianchi che sorreggono i cilindri, poi tutto il gruppo dell’inchiostrazione e della bagnatura.

 

I fianchi o spalle

Il basamento e i fianchi, che formano lo scheletro della macchina, devono assicurare una solidità tale da non permettere, anche ad alte velocità, delle vibrazioni dannose al funzionamento della macchina e alla nitidezza della stampa.

Su di essi si trovano i fori, sede dei cilindri, delle pinze oscillanti e di tutti gli altri congegni della macchina.

Il collegamento e la stabilità dei fianchi della macchina sono dati da barre, fissate da fianco a fianco con bulloni, che sono chiamate barre di collegamento.

 

Il gruppo dei cilindri

Il gruppo dei cilindri  è stato quello che ha richiesto particolare impegno nello studio di costruzione della macchina offset. Esso comprende:

  1. Il cilindro portalastra;

  2. Il cilindro portacaucciù;

  3. Il cilindro di pressione (cilindro stampa).

La costruzione dei cilindri di uguale diametro nelle macchine offset è oggi universalmente affermata.

Un particolare costruttivo che favorisce la stampa del cartone pesante e di quello ondulato (microonda) si rinviene in quelle macchine che hanno il cilindro stampa e i curletti di trasferimento di diametro doppio rispetto al cilindro lastra e caucciù.

La pressione fra i  cilindri è una forza che agisce su una superficie unitaria.

Questa forza è necessaria per ottenere l’impronta (stampa) dalla lastra al foglio di carta.

Nel procedimento di stampa offset la pressione di stampa è proporzionata ai rivestimenti (morbidi o duri) e alla penetrazione del tessuto gommato.

Normalmente, la pressione applicata nelle macchine offset è più forte di quanto tecnicamente si richiede.

Per il trasferimento della stampa al foglio nel sistema offset ci sono due passaggi e, di conseguenza, due ordini o tipi di pressione: la prima dal cilindro lastra a quello caucciù; la seconda,  per la stampa vera, dal cilindro caucciù al cilindro stampa.

La pressione tra il cilindro lastra e il cilindro caucciù deve essere, per quanto è possibile, minima.

Da essa dipende essenzialmente il riporto fedele dell’immagine (punti del retino).

Per la regolazione della pressione non tutti e tre i cilindri sono spostabili: quello di pressione e quello di lastra sono fissi.

 

Il gruppo della macinazione e distribuzione dell’inchiostro

La macinazione e la distribuzione dell’inchiostro hanno una notevole importanza nel risultato finale della stampa offset.

Il gruppo costituisce un blocco a sé nella costruzione della macchina.

Una buona inchiostrazione della lastra dipende in massima parte dalla giusta disposizione dei rulli macinatori.

Il movimento traslatorio assiale, che generalmente ha origine dal cilindro lastra, è regolabile da zero a un massimo di 8-10 cm.; è conveniente mantenerlo costantemente nella posizione massima di sfruttamento.

I rulli inchiostratori sono quattro, di diametro differente per favorire un’inchiostrazione uniforme priva di “riporto” o discontinuità.

 

Il gruppo della bagnatura

Sappiamo che il principio di stampa litografica offset è basato sulla repulsione tra l’acqua e le sostanze grasse.

La bagnatura della lastra è una delle funzioni di primaria importanza in tutto il processo operativo.

La quantità di acqua necessaria nell’umidificazione della lastra dipende sempre dalle caratteristiche del lavoro.

Il gruppo della bagnatura convenzionale nella macchina offset è costituito da due rulli bagnatori che vanno a contatto con la lastra da inumidire, da un rullo macinatore, al quale è impresso un movimento assiale, da un prenditore o penna, da un rullo guazzatore o bagnino, da una bacinella per il deposito dell’acqua. Un maggior equilibrio tra l’acqua e l’inchiostro si ottiene con la bagnatura ad alcool.

La caratteristica principale dell’alcool, come si sa, è la sua bassa tensione superficiale, che gli consente di aderire, bagnare facilmente le superfici.

Normalmente una goccia d’acqua su una superficie piana ha una forma quasi sferica; se la si tocca  con uno spillo imbevuto di alcool si distende con rapidità.

Da questo esempio si capisce l’importanza dell’alcool nell’acqua di bagnatura.

L’alcool rende l’acqua più scorrevole, perciò si può ridurre notevolmente la quantità di soluzione di bagnatura.

Questa soluzione, inoltre, ha la proprietà di evaporare facilmente, sia sulla lastra che sul caucciù e, di conseguenza, l’inchiostro risulta più brillante.

 

Il gruppo immissione  foglio (mettifoglio)

Il mettifoglio fa parte di un gruppo “staccato” della macchina.

 

Alle volte, infatti, viene costruito da ditte specializzate e applicato in un secondo tempo dai costruttori alle offset.

Si sono ottenuti così diversi e numerosi tipi di mettifoglio, ad aspirazione anteriore o posteriore (con discesa a squama).

Il mettifoglio è l’insieme di congegni che forniscono i fogli al gruppo stampante della macchina.

Esige sempre un’accurata registrazione.

A volte però, pur essendo state eseguite a perfezione tutte le regolazioni, il funzionamento  è ostacolato dall’elettricità statica della carta, causata dalle cattive condizioni atmosferiche o ambientali, oppure da difetti di fabbricazione della carta stessa.

 

Il gruppo dell’uscita del foglio

Il sistema di uscita del foglio può assumere aspetti diversi, secondo i tipi di macchine.

  • sotto il cilindro caucciù, un po’ spostata in fuori (bassa pila)

  • sopraelevata di fronte al gruppo stampa (alta pila)

Il foglio, dopo la stampa, viene trasmesso dalle pinze del cilindro di pressione a quelle dell’uscita, montate su  barre portapinze fissate alle catene.

Le catene poggiano su guide fisse di acciaio oppure di materiale plastico, che favorisce una maggiore silenziosità nei movimenti.

E’ necessario, quindi, controllare con una certa frequenza il loro stato.

Il sincronismo di apertura e chiusura delle pinze di uscita, per il prelevamento del foglio dalle pinze del cilindro stampa, viene regolato nel montaggio della macchina e si adatta per tutti i tipi di carta.

 

Torna su

 

 

 

 


 
News

ARTICOLI: tutto sull'editoria

La tua recensione 
Leggi editoria
Links editoria
Nuovi autori
Dedicato agli Editori
Concorsi letterari
Opportunità
Glossario
Downloads
Contatti
Blog (versione beta)
VIDEO NEWS!
Cerca nel sito

Newsletter

Scrivi la tua E MAIL, riceverai i nostri aggiornamenti - Privacy

  | Info | Chi siamo | Editing servizi | Web master | FAQ | Eventi | Links editoria | Confgiovani | Invia la notizia | HOME | Policy/Cookie |

Gutenberg2000 news Copyright 2003-2015 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved

Sito web ottimizzato per Explorer 5.0  e succ.- Risoluzione schermo consigliata 1024 x 768 pixel